Nasce il “Centro studi e ricerche Renato Zangheri”
Custode della biblioteca personale e dell’archivio fotografico del grande politico, il Centro studi promuoverà incontri di approfondimento e attività di ricerca sull’agire politico e culturale di Zangheri a partire dalla prossima primavera.
Nasce il Centro studi e ricerche Renato Zangheri per ricordare la figura del grande intellettuale e politico emiliano-romagnolo e per sviluppare un’attività culturale che punta a tenere saldamente unite la memoria storica e l’innovazione, intesa quest’ultima come fattore di emancipazione, libera espressione e manifestazione della persona, e di superamento delle diseguaglianze.
Sindaco di Bologna in una fase storica cruciale, poi capogruppo del Partito comunista alla Camera dei deputati; professore ordinario di Storia economica all’Università di Bologna, più tardi cofondatore e rettore dell’Università della Repubblica di San Marino; studioso della società contadina, ma anche del pensiero dei grandi economisti del Novecento, Zangheri coltivò fino alla conclusione della sua vita quello che fu probabilmente il suo interesse culturale preminente: la storia del socialismo italiano e, in particolare, l’appassionante figura di Andrea Costa.
Il programma culturale
A partire da questa straordinaria poliedricità del suo ispiratore, il programma scientifico e culturale del Centro Zangheri verte su alcuni pilastri principali:
- la valorizzazione e allargamento del patrimonio culturale generosamente donato dalla famiglia e costituito, in fase iniziale, dalla biblioteca personale e dall’archivio fotografico dell’intellettuale del PCI;
- la promozione, anche attraverso borse di studio post-dottorato, dell’attività di ricerca sulla biografia politica e culturale di Renato Zangheri e sulle principali questioni che furono al centro del suo interesse scientifico e accademico;
- la realizzazione di laboratori didattici nelle scuole che inizieranno nel prossimo anno scolastico (2023-2024) e di iniziative di public history intorno ad alcuni grandi temi civili presenti nella riflessione di Zangheri, come la partecipazione democratica, lo sviluppo del welfare e dei servizi sociali, i diritti del lavoro, la pace e la cooperazione internazionale, la storia e la memoria del Novecento, grazie anche alla collaborazione con istituti del territorio come gli Istituti storici della Resistenza, la rete degli archivi UDI Emilia-Romagna e il Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto.
Sin dalla prossima primavera 2023, inoltre, il Centro condurrà un’analisi politica e sociale rivolta ai problemi del presente, che si tradurrà in conferenze e cicli di incontri a cadenza regolare. Un’attività che intende essere un punto centrale per il rafforzamento della nostra democrazia, che ha quanto mai bisogno delle forze politiche, fortemente indebolite negli ultimi anni, dei corpi intermedi, del volontariato solidale e dei cittadini affinché si facciano difensori e interpreti della vita repubblicana.
I principali filoni di approfondimento a cui il Centro Zangheri intende interessarsi nel primo anno di attività riguardano: il mondo del lavoro e le sue trasformazioni, la vitalità della Repubblica e delle sue Istituzioni e la costruzione condivisa dell’identità di Paese e del suo sviluppo nazionale.
Si punterà dunque sulla qualità e l’originalità del contributo, anche attraverso presentazioni di libri e volumi attenti ai problemi urgenti posti dai cambiamenti del lavoro, dalla crescita esponenziale delle disuguaglianze, dalla necessità di un solido aggancio con la realtà europea, dalla correzione di una economia esclusivamente di mercato, dalla difesa della libertà di espressione, ma nel frattempo non si vuole trascurare il contributo che le risorse culturali, l’imprenditoria, lo spirito solidale del nostro Paese possono dare nel contesto europeo e globale.
La Biblioteca Zangheri
La Biblioteca Zangheri, composta dalla biblioteca personale di Renato Zangheri e dal suo prezioso archivio fotografico, generosamente donati dalla famiglia, sarà accolta negli spazi di Fondazione Duemila, già promotrice della Biblioteca Popolare, che raccoglie il lascito culturale della sinistra italiana attraverso volumi recuperati nelle sedi dei circoli ricreativi e culturali bolognesi e testi provenienti da varie donazioni, in grado di raccontare gli interessi sia della classe lavoratrice, che della classe dirigente degli anni passati.
Nel corso del 2023 la Biblioteca Zangheri verrà catalogata e inserita nel Catalogo elettronico del Sistema bibliotecario nazionale (OPAC SBN) per renderla accessibile al pubblico, che certamente potrà accorgersi della molteplicità di interessi del suo proprietario, difficile da ricomprendere unicamente entro l’ambito ristretto del professore, dell’intellettuale, del sindaco o dell’uomo politico.
In futuro, la Biblioteca Zangheri sarà arricchita con l’acquisizione in copia digitale delle fonti documentarie relative alla biografia del suo ispiratore, presenti in altri archivi a livello nazionale e internazionale.
Parallelamente alla catalogazione dei libri, procederà anche il lavoro di riordino, descrizione e digitalizzazione dell’archivio fotografico, i cui scatti saranno il cuore di un percorso espositivo da inaugurare a Palazzo d’Accursio nell’aprile 2025, in occasione del centenario della nascita di Renato Zangheri.
L’organizzazione del Centro
Il Centro dedicato a Renato Zangheri nasce dall’iniziativa di un nucleo di promotori dei quali fanno parte il presidente Walter Tega, professore emerito dell’Università di Bologna; la presidente onoraria Claudia Dall’Osso, vedova Zangheri; il vicepresidente Mauro Roda, responsabile di Fondazione Duemila e il direttore Carlo De Maria, professore associato di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna.
Il Centro, che avrà sede nei locali di Fondazione Duemila, sta già raccogliendo intorno a sé alcuni consulenti scientifici di alto profilo. Tra i primi che hanno accettato di prestare la loro collaborazione ricordiamo: Luciano Canfora, Linda Giuva, Vera Negri Zamagni, Donald Sassoon, Giuseppe Vacca.
Il Centro studi intende poter contare su una base associativa ampia che condivida le sue finalità ma che sia soprattutto capace di fare emergere esperienze, proposte e prospettive ideali di diverso orientamento.
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